Cavi in PVC a norma con il regolamento REACH
Il PVC-miscela prodotto in Europa deve rispettare anche esso le regole definite dal Regolamento REACH che impone a tutte le sostanze che pongono dubbi sulla loro pericolosità di essere sottoposte a registrazione, a successiva valutazione della loro sicurezza ed infine autorizzate per l’uso previsto.
Gli ftalati, che rappresentano circa il 93% dei plastificanti utilizzati per la trasformazione del PVC, si dividono in due categorie, con differenti proprietà ed effetti:
- ftalati a basso peso molecolare (Low Molecular Weight), ed alto potere migrante, quali il DEHP, BBP, DBP, DIBP che presentano da tre a sei atomi di carbonio nella catena principale e che sono classificati come sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) dalla normativa REACH sulla base degli studi condotti sulla riproduzione degli animali.
- ftalati ad alto peso molecolare (High Molecular Weight), e basso potere migrante, quali DINP, DIDP, DUP, DIUP, DTDP, FTALATI LINEARI ; essi hanno almeno otto atomi di carbonio nella struttura principale e costituiscono circa l’85% degli ftalati usati in Europa. Queste sostanze sono incluse nella normativa europea sulle sostanze chimiche (REACH) ma non compaiono tra le sostanze che possano causare problemi alla salute o all’ambiente.
L’utilizzo degli ftalati ad alto peso molecolare, non presenta alcun rischio nelle applicazioni attuali. Non necessitano infatti di alcuna classificazione per gli effetti sulla salute o sull’ambiente e non sono inclusi nell’elenco delle sostanze candidate o soggette ad autorizzazione del Regolamento REACH. Per loro è prevista la sola restrizione d’uso nei prodotti per l’infanzia che possono essere messi in bocca. Sono liquidi viscosi che si legano saldamente all’interno degli articoli in PVC e quindi mostrano un livello minimo di migrazione durante il normale utilizzo, e questo anche in particelle abrase che possono essere raccolte sotto forma di polvere.
Ultimamente sono state effettuate due ulteriori valutazioni sulla base di ulteriori informazioni rese disponibili: una da parte del Dipartimento alla Salute del Governo Australiano e l’altro dall’ European CHemical Agency (ECHA) . Nel primo caso all’interno del programma di valutazione del pericolo nell’uso degli ftalati, il Dipartimento della Salute del Governo Australiano ha emesso un documento sui pericoli del DINP nei giocattoli e negli articoli per puericoltura. Per il Dipartimento, la valutazione sull’attuale rischio dell’uso del DINP non indica alcuna preoccupazione per la salute dei bimbi esposti al DINP tramite l’uso di giocattoli e articoli per la cura dei bambini, anche se si considera il peggiore scenario di esposizione. Sulla base delle conclusioni dello studio non è stata richiesta nessuna raccomandazione per la gestione del rischio dell’uso del DINP nelle applicazioni valutate. Nel secondo caso, ECHA ha effettuato un aggiornamento del precedente studio sul rischio associato all’uso del DINP e del DIDP.
Tale studio ha preso in considerazione non solo l’uso dei due ftalati nei giocattoli e articoli per l’infanzia (vedere restrizione 52 nell’annex XVII del REACH), ma anche i pericoli per i consumatori adulti e bambini valutati in base all’esposizione da contatto diretto con gli articoli, nell’ambiente domestico e da cibo, anche sulla base dei dati di bio-monitoraggio oggi disponibili.
Anche sulla base delle nuove evidenze scientifiche ECHA ha pubblicato un documento le cui conclusioni sono:
Bambini
- mentre le restrizioni sull’uso nei giocattoli e articoli per l‘infanzia che possono essere messi in bocca è giustificata, non si reputano necessarie ulteriori misure per ridurre l’esposizione dei bambini al DINP e al DIDP;
- nessun rischio è atteso dalla esposizione combinata al DINP e DIDP per i bambini esposti via cibo e via ambiente domestico.
Adulti
- l’esposizione via contatto con la pelle non si prevede porti rischi per la popolazione adulta e per lo sviluppo del feto nelle donne in gravidanza;
- l’esposizione via cibo e ambiente domestico non è significativa nella popolazione adulta.
Al contrario, gli ftalati a basso peso molecolare (conosciuti come DEHP, DBP, DIBP e BBP) sono classificati come agenti tossici per la riproduzione sulla base di studi condotti sugli animali e sono regolati nel loro utilizzo ed inseriti nell’annesso XIV del Regolamento REACH come “Substances of Very High Concern” e soggetti ad autorizzazione secondo il Regolamento REACH. Il loro utilizzo verrà bandito in Europa entro febbraio 2015 a meno che non ne venga garantita l’autorizzazione formale per alcuni usi specifici.
La ns. azienda, oltre ad ottemperare tutti gli obblighi normativi previsti dalla Direttiva REACH, è in grado di fornire, su richiesta, cavi con PVC esenti da ftalati, destinati alle applicazioni speciali sopra descritte.